Csm, l'inchiesta che coinvolge il pm Storari sarà trasferito alla Procura di Brescia
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L’inchiesta che vede sotto accusa il pm milanese Paolo Storari, indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, sarà trasferita alla Procura di Brescia.

Al centro del fascicolo, quella consegna – avvenuta a Milano nell’aprile 2020 – che ha visto il sostituto Storari, già co-titolare dell’inchiesta sull’avvocato-faccendiere Piero Amara, consegnare all’allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo, i file con i verbali secretati di quelle scottanti dichiarazioni. Accuse tutte da accertare su cui è in corso ormai distinta indagine alla Procura di Perugia diretta da Raffaele Cantone, sull’esistenza della loggia segreta Ungheria. Il trasferimento degli atti appariva scontato già sabato scorso, all’esito dell’interrogatorio di Storari. Il pm aveva confermato al procuratore capo di Roma Prestipino e ai sostituti Affinita e Tucci che gli incontri con Davigo erano avvenuti in pieno lockdown nel capoluogo lombardo.

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Decisione attesa, ma che è stata ufficializzata nell’annunciata riunione di coordinamento svoltasi a piazzale Clodio tra i procuratori di Roma e (da remoto) Brescia. Uno dei tanti confronti avvenuti in queste ore tra Prestipino e il collega Francesco Prete.

Resta quindi a Roma il filone che riguarda la fuga di notizie radicata nel cuore del Palazzo dei Marescialli. È l’inchiesta che vede indagata per calunnia Marcella Contrafatto, l’impiegata della Csm (ora sospesa) per avere inviato ad alcune redazioni di giornali e al consigliere Csm Nino Di Matteo.

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