Covid, tra repressione e abusi della polizia. Multe e arresti in Italia
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Il periodo del lockdown è stato un periodo molto buio per l’umanità. Decisioni governative che si sono ripercosse in maniera incisiva sui cittadini.

Covid. Purtroppo, durante la pandemia di COVID-19, si sono verificati diversi casi di abusi da parte dei governi in diversi paesi del mondo. Alcuni esempi di abusi governativi durante la pandemia includono:

  1. Abusi di potere: utilizzo della pandemia come scusa per aumentare i poteri, limitare la libertà di espressione e reprimere l’opposizione politica.
  2. Mancanza di trasparenza: alcuni governi non hanno fornito informazioni trasparenti sui dati relativi alla pandemia, come il numero di casi, i decessi e le cure disponibili. Ciò ha portato alla diffusione di disinformazione e alla mancanza di fiducia nei confronti delle autorità.
  3. Violazioni dei diritti umani: alcuni governi hanno violato i diritti umani durante la pandemia, ad esempio detenendo arbitrariamente le persone in quarantena, violando la privacy delle persone o discriminando le minoranze.
  4. Disuguaglianze: alcune misure adottate dai governi durante la pandemia hanno colpito in modo sproporzionato le persone più vulnerabili, come i lavoratori precari, i migranti e le persone senza fissa dimora.

È mancato un monitoraggio attento sulle azioni dei governi durante la pandemia. Ciò ha permesso abusi e in qualche caso limitazione dei diritti umani e delle libertà civili.

Polizia, covid e pandemia

Durante la pandemia di COVID-19 del 2020, in molti paesi del mondo la polizia è stata chiamata a svolgere un ruolo importante nell’applicazione delle misure di contenimento del virus. Le forze dell’ordine sono state impegnate in attività come:

  1. Controllo delle restrizioni: la polizia è stata spesso responsabile dell’applicazione delle restrizioni imposte dal governo, come il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. In alcuni casi, la polizia ha anche sanzionato coloro che violavano queste restrizioni.
  2. Gestione delle manifestazioni: in alcuni paesi, la polizia è stata chiamata a gestire le manifestazioni contro le misure di contenimento del virus o contro il governo.
  3. Attività di controllo: in alcuni paesi, la polizia ha svolto attività di controllo per monitorare il rispetto delle misure di quarantena e isolamento.
  4. Assistenza alle comunità: in alcuni casi, la polizia ha collaborato con le comunità locali per fornire assistenza, come la distribuzione di mascherine o la consegna di cibo a coloro che erano in isolamento.

Tuttavia, in alcuni casi, la polizia è stata anche criticata per l’uso eccessivo della forza, la discriminazione e la violazione dei diritti umani durante l’applicazione delle misure di contenimento del virus. In questi casi la polizia non ha agito, dunque, sempre in modo proporzionato negando i diritti umani durante la pandemia.

Abuso di potere, governi e covid

In alcuni paesi si sono verificati casi di abuso di potere da parte dei governi. Alcuni esempi di abusi di potere governativi durante la pandemia includono:

  1. Limitazioni della libertà di espressione: in alcuni paesi, i governi hanno utilizzato la pandemia come pretesto per limitare la libertà di espressione e reprimere l’opposizione politica.
  2. Mancanza di trasparenza: in alcuni casi, i governi non hanno fornito informazioni trasparenti sui dati relativi alla pandemia, come il numero di casi, i decessi e le cure disponibili. Ciò ha portato alla diffusione di disinformazione e alla mancanza di fiducia nei confronti delle autorità.
  3. Violazioni dei diritti umani: in alcuni paesi, i governi hanno violato i diritti umani durante la pandemia, ad esempio detenendo arbitrariamente le persone in quarantena, violando la privacy delle persone o discriminando le minoranze.
  4. Utilizzo eccessivo della forza: in alcuni casi, i governi hanno utilizzato l’esercito o la polizia per far rispettare le misure di contenimento del virus, utilizzando l’eccessiva forza o violando i diritti umani.
  5. Gestione inefficiente della pandemia: in alcuni paesi, i governi non hanno gestito in modo efficace la pandemia, ad esempio non facendo abbastanza per proteggere la popolazione o adottando politiche che hanno causato più danni che benefici.

Covid Limitazioni della libertà di espressione

Durante la pandemia di COVID-19, in alcuni paesi si sono verificate limitazioni alla libertà di espressione. Queste limitazioni includono:

  1. Censura online: in alcuni paesi, i governi hanno censurato informazioni online che ritenevano fossero false o dannose. Tuttavia, ciò ha anche portato alla censura di informazioni legittime e ha limitato la libertà di espressione.
  2. Arresti di giornalisti e attivisti: in alcuni paesi, i governi hanno arrestato giornalisti e attivisti che criticavano le politiche del governo o che riportavano informazioni scomode sulla pandemia.
  3. Minacce ai diritti di privacy: in alcuni paesi, i governi hanno implementato tecniche di sorveglianza di massa per monitorare le persone durante la pandemia. Tuttavia, ciò ha sollevato preoccupazioni sulla privacy delle persone e sulla possibilità che i dati raccolti possano essere utilizzati per altri scopi.
  4. Limitazioni alla libertà di riunione: in alcuni paesi, i governi hanno limitato la libertà di riunione per evitare la diffusione del virus. Tuttavia, ciò ha limitato anche la libertà di espressione e di manifestazione.
  5. Pene severe per la diffusione di informazioni false: in alcuni paesi, i governi hanno introdotto pene severe per coloro che diffondono informazioni false sulla pandemia. Tuttavia, ciò ha sollevato preoccupazioni sulla libertà di espressione e sulla possibilità che queste misure siano utilizzate per reprimere l’opposizione politica.

I Paesi che hanno usato la repressione

Durante la pandemia di COVID-19, in alcuni paesi si sono verificate restrizioni alle libertà civili e alla libertà di espressione. Alcuni dei paesi che hanno ricevuto critiche per la repressione durante la pandemia includono:

  1. Cina: la Cina è stata criticata per la censura online e la repressione delle critiche riguardanti la gestione della pandemia da parte del governo cinese. Giornalisti, attivisti e medici che hanno cercato di segnalare informazioni sulla pandemia sono stati arrestati o scomparsi.
  2. Russia: la Russia è stata criticata per la repressione delle proteste e delle critiche riguardanti la gestione della pandemia da parte del governo russo. I giornalisti che hanno criticato le autorità russe sono stati arrestati o multati.
  3. Turchia: la Turchia è stata criticata per la repressione dei diritti umani e della libertà di espressione durante la pandemia. I giornalisti e gli attivisti che hanno criticato il governo turco sono stati arrestati o multati.
  4. India: l’India è stata criticata per la censura online e la repressione delle critiche riguardanti la gestione della pandemia da parte del governo indiano. Giornalisti e attivisti sono stati arrestati per aver riportato notizie sulla pandemia che il governo considerava scomode.
  5. Iran: l’Iran è stato criticato per la censura online e la repressione delle critiche riguardanti la gestione della pandemia da parte del governo iraniano. I giornalisti e gli attivisti che hanno cercato di segnalare informazioni sulla pandemia sono stati arrestati o multati.

Repressione in italia

In Italia, durante la pandemia di COVID-19, sono state adottate diverse misure per limitare la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica. Tuttavia, alcune di queste misure hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla repressione dei diritti civili e delle libertà individuali.

Ad esempio, durante il periodo di lockdown iniziale, le forze dell’ordine hanno multato e persino arrestato le persone che violavano le restrizioni di movimento e di assembramento. Tuttavia, ci sono state anche denunce di abusi da parte della polizia, come l’uso eccessivo della forza durante gli arresti.

Inoltre, alcuni giornalisti e attivisti hanno criticato le restrizioni sulla libertà di espressione in Italia durante la pandemia. Ad esempio, alcuni giornalisti sono stati multati per aver riportato informazioni ritenute scomode dal governo, come il numero effettivo di decessi legati al COVID-19. Allo stesso modo, alcuni attivisti sono stati criticati per aver criticato le politiche del governo sulla gestione della pandemia.

Tuttavia, è importante notare che il governo italiano ha anche adottato misure per proteggere i diritti umani e le libertà civili durante la pandemia. Ad esempio, è stata garantita la libertà di informazione e la libertà di riunione, nonostante alcune restrizioni temporanee.

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